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Cervicalgia cos’è?

La cervicalgia è un termine medico che si riferisce al dolore al collo. Il dolore al collo può essere causato da una varietà di fattori, come una postura scorretta, uno sforzo eccessivo dei muscoli del collo, una lesione o un problema ai dischi intervertebrali del collo. Il dolore al collo può essere acuto (a breve termine) o cronico (a lungo termine) e può variare da lieve a grave. I sintomi possono includere dolore al collo, rigidità, limitazione dei movimenti del collo e dolore che si estende alla schiena, alle spalle, al braccio o alla testa. Se hai dolore al collo che dura per più di un paio di settimane o se il dolore è grave, dovresti consultare un medico o un fisioterapista.

Linfedema cos’è?

Il linfedema è una condizione in cui il sistema linfatico, che si trova all’interno del corpo, non funziona correttamente. Ciò può causare un accumulo di liquido linfatico, che può portare all’ispessimento e all’ingrossamento dei tessuti sottocutanei. Il linfedema può interessare qualsiasi parte del corpo, ma di solito colpisce le braccia e le gambe. L’insorgere del linfedema può avere origini diverse come: la chirurgia, l’infezione, l’infiammazione o il danno ai tessuti. Se non viene trattato, il linfedema può portare a problemi di salute più gravi.

Linfedema primario cos’è?

Il linfedema primario è una condizione in cui il sistema linfatico, che è responsabile della circolazione della linfa (un liquido che si trova nei tessuti del corpo) e del mantenimento dell’equilibrio dei fluidi, non funziona correttamente. Questo può causare il gonfiore, o edema, in alcune parti del corpo. Il linfedema primario è solitamente ereditario e può colpire qualsiasi parte del corpo, ma è più comune negli arti inferiori e superiori, nel viso e nella zona genitale. Il trattamento del linfedema primario può includere terapia fisica, massaggi linfatici e l’uso di bendaggi o calze elastiche per ridurre il gonfiore.

Linfedema secondario cos’è?

Il linfedema secondario è una forma di linfedema che si sviluppa come risultato di un altro problema di salute o di un evento che danneggia il sistema linfatico. Ad esempio, il linfedema secondario può svilupparsi a seguito di un intervento chirurgico che coinvolge il sistema linfatico, come la rimozione di linfonodi durante una mastectomia per il cancro al seno. Altre cause di linfedema secondario includono l’infiammazione cronica, le infezioni, le ustioni, i morsi di animali o le punture di insetti e le lesioni. Il trattamento del linfedema secondario dipende dalla causa sottostante e può includere terapia fisica, massaggi linfatici e l’uso di bendaggi o calze elastiche per ridurre il gonfiore.

Lipedema cos’è?

Il lipedema è una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso sottocutaneo in particolari aree del corpo, come gli arti inferiori e superiori. Il lipedema si verifica principalmente nelle donne e di solito inizia durante la pubertà o la gravidanza. I sintomi del lipedema includono gonfiore doloroso e sensibilità nell’area interessata, nonché difficoltà a perdere peso in quelle zone nonostante diete e esercizio fisico. Il lipedema non è causato da una dieta malsana o da una mancanza di esercizio fisico e non può essere trattato con la sola perdita di peso. Il trattamento del lipedema può includere terapia fisica, massaggi linfatici e chirurgia per rimuovere il grasso in eccesso.

Flebolinfedema cos’è?

Il flebolinfedema è una condizione in cui si verifica un accumulo di liquido, o edema, a causa di una cattiva circolazione del sangue e del sistema linfatico. La condizione ha varie possibili cause come: un’insufficienza venosa cronica (un problema con le vene che impedisce al sangue di fluire correttamente verso il cuore), una trombosi venosa profonda (una trombosi è un coagulo di sangue in una vena) o una malattia linfatica. I sintomi del flebolinfedema possono includere: gonfiore, dolore, pesantezza e stanchezza alle gambe, nonché pelle secca e pruriginosa. Il trattamento del flebolinfedema può includere l’uso di calze elastiche, il riposo con le gambe sollevate, la terapia fisica e, in alcuni casi, la chirurgia.

Edemi post traumatici e post chirurgici

Gli edemi post traumatici sono gonfiori che si sviluppano in seguito a una lesione o a un trauma. Possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma sono comuni nella zona dell’infortunio. Gli edemi post traumatici possono essere causati da danni ai tessuti molli, ai vasi sanguigni o al sistema linfatico. Gli edemi post chirurgici sono gonfiori che si sviluppano in seguito a un intervento chirurgico. Possono verificarsi nella zona in cui è stato effettuato l’intervento o in altre parti del corpo a causa dei movimenti del paziente durante l’anestesia o della manipolazione dei tessuti durante l’intervento. Entrambi gli edemi possono essere trattati con terapia fisica, massaggi linfatici e l’uso di bendaggi o calze elastiche per ridurre il gonfiore. In alcuni casi, può essere necessario utilizzare farmaci per ridurre l’infiammazione o per aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue.

Gli edemi secondari (immobilizzazione e allettamento)

Gli edemi secondari possono svilupparsi a causa di una serie di fattori, come l’immobilizzazione o l’allettamento prolungati. L’immobilizzazione è la mancanza di movimento di una parte del corpo, mentre l’allettamento è il tempo trascorso a letto a causa di una malattia o di un infortunio. Quando si è immobili o si è costretti a letto per un lungo periodo di tempo, il flusso sanguigno e linfatico può essere rallentato. Ciò può causare il gonfiore, o edema, nella parte del corpo che è immobile o che è a riposo a letto. Gli edemi secondari possono anche svilupparsi a causa di una cattiva circolazione del sangue, di un’insufficienza cardiaca o di una malattia linfatica. Il trattamento degli edemi secondari dipende dalla causa sottostante. In alcuni casi, può essere sufficiente fare esercizi di movimento o di riabilitazione per aiutare a prevenire o ridurre il gonfiore. Altre opzioni di trattamento possono includere terapia fisica, massaggi linfatici e l’uso di bendaggi o calze elastiche. In alcuni casi, può essere necessario utilizzare farmaci per ridurre l’infiammazione o per aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue.

L’edema venoso cos’è?

L’edema venoso è una forma di edema (gonfiore) che si verifica a causa di una cattiva circolazione del sangue nelle vene. Ciò può essere causato da un’insufficienza venosa cronica, una trombosi venosa profonda o da altre condizioni che impediscono al sangue di fluire correttamente verso il cuore. I sintomi dell’edema venoso, simili a quelli che si riscontrano nel flebolinfedema, possono includere: gonfiore, dolore, pesantezza e stanchezza alle gambe, nonché pelle secca e pruriginosa. Il trattamento dell’edema venoso può includere l’uso di calze elastiche, il riposo con le gambe sollevate, la terapia fisica e, in alcuni casi, la chirurgia. In alcuni casi, può essere necessario utilizzare farmaci per ridurre l’infiammazione o per aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue. È importante parlare con il proprio medico per determinare la migliore opzione di trattamento per il proprio caso specifico.

Gli edemi degli arti complicati da ulcere cutanee come si trattano?

Gli edemi degli arti complicati da ulcere cutanee possono essere difficili da trattare e richiedere un approccio multidisciplinare. Il trattamento dipende dalla causa sottostante dell’edema e dell’ulcera cutanea, nonché dalla gravità delle condizioni. Alcune opzioni di trattamento per gli edemi degli arti complicati da ulcere cutanee possono includere:
  • Terapia fisica: questo può includere esercizi di movimento o di riabilitazione per aiutare a prevenire o ridurre il gonfiore.
  • Massaggi linfatici: questo tipo di terapia può aiutare a drenare il liquido in eccesso dall’area interessata.
  • Bendaggi o calze elastiche: questi possono essere utilizzati per ridurre il gonfiore.
  • Medicinali: può essere necessario utilizzare farmaci per ridurre l’infiammazione o per aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue.
  • Trattamento dell’ulcera cutanea: il trattamento dell’ulcera cutanea può includere la pulizia dell’area interessata, l’applicazione di pomate o lozioni per accelerare la guarigione della ferita e il supporto nutrizionale per aiutare a prevenire la formazione di ulcere.
  • Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessario eseguire un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto danneggiato o per riparare i danni al sistema linfatico o ai vasi sanguigni.
Il trattamento degli edemi degli arti complicati da ulcere cutanee può richiedere tempo e può essere un processo continuo. È importante parlare con il proprio medico per determinare la migliore opzione di trattamento per il proprio caso specifico.

cos’è l’ictus e la fisioterapia in cosa può essere utile

L’ictus, noto anche come “colpo apoplettico” o “attacco cerebrale”, è una condizione grave che si verifica quando il flusso di sangue al cervello viene interrotto o limitato. Ciò può causare danni al tessuto cerebrale e portare a una varietà di sintomi, come paralisi, difficoltà di parola, problemi di vista e altri disturbi. La fisioterapia può essere utile nel trattamento dell’ictus perché aiuta a recuperare la forza, la mobilità e le funzioni cognitive. I fisioterapisti possono lavorare con i pazienti per sviluppare un piano di trattamento individualizzato che include esercizi di riabilitazione, terapia occupazionale e altre tecniche per aiutare i pazienti a tornare al massimo livello di autonomia possibile. La fisioterapia può essere utile a qualsiasi età, anche se i risultati possono variare in base alla gravità dell’ictus e allo stato di salute generale del paziente. Se hai subito un ictus o conosci qualcuno che ha subito un ictus, parla con un medico o un fisioterapista per ulteriori informazioni su come la fisioterapia può essere utile nel recupero.

La fisioterapia nei casi d’interventi di cardiochirurgia, infarto miocardico, pericarditi

La fisioterapia può essere molto utile nella riabilitazione dei pazienti che hanno subito un intervento di cardiochirurgia. I fisioterapisti possono lavorare con i pazienti per aiutarli a recuperare la forza, la resistenza e la funzionalità delle loro attività quotidiane. Possono anche aiutare i pazienti a gestire i sintomi legati alla chirurgia, come il dolore e l’affaticamento.

Dopo l’intervento di cardiochirurgia, è importante che i pazienti seguano un programma di esercizi specifico, progettato dal fisioterapista in base alle loro esigenze individuali. Questo può includere esercizi di respirazione, di rafforzamento muscolare e di mobilità articolare, nonché esercizi di equilibrio e coordinazione.

Il fisioterapista può anche fornire consigli su come gestire lo sforzo fisico durante le attività quotidiane e su come prevenire il rischio di cadute o altri infortuni. Inoltre, può aiutare i pazienti a sviluppare strategie per gestire lo stress e l’ansia, che possono essere comuni dopo un intervento di cardiochirurgia.

In generale, la fisioterapia può essere molto utile nella riabilitazione dei pazienti dopo un intervento di cardiochirurgia e può aiutarli a tornare a uno stile di vita attivo e indipendente il più presto possibile.

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